A due anni dall’inizio della guerra in Ucraina

“La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario e coerente con i continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli. Gesù stesso ci offre un “manuale” di questa strategia di costruzione della pace nel cosiddetto Discorso della montagna. Le otto Beatitudini (cfr Mt 5,3-10) tracciano il profilo della persona che possiamo definire beata, buona e autentica. Beati i miti – dice Gesù –, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cuore, coloro che hanno fame e sete di giustizia.”

Messaggio del Santo Padre Francesco

per la celebrazione della 50° Giornata Mondiale della pace, 1° gennaio 2017

La voce di chi difende le ragioni della guerra tende a sovrastare le voci di pace, prima fra tutte quella di Papa Francesco, che ricorda non solo la promessa all’uomo che ha accompagnato la venuta di Cristo, ma anche la constatazione che la Chiesa ha fatto, fin dall’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, che la guerra è una follia.

A due anni dallo scoppio del conflitto Russo – Ucraino e dell’inasprimento del conflitto nella Striscia di Gaza, proprio per il rischio che la violenza nelle relazioni tra persone e nazioni appaia ineluttabile, è il momento di ricordare il sogno di Baden Powell, un processo di affratellamento che abbracci il mondo intero.

Il percorso stesso della Route nazionale per Comunità Capi – che in questo momento impegna a mettere a fuoco ciò che nelle vite genera felicità –  richiama alla vocazione di lottare per la felicità altrui, vincendo l’indifferenza verso chi in questo momento muore e soffre di più, a causa delle armi e dell’ingiustizia.

Non vogliamo abituarci a tutto questo e rassegnarci alla guerra, ci sentiamo ancora una volta chiamati all’azione. Siamo certi che con i vostri bambini e ragazzi ogni giorno lavorate per “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”, ancora di più vi invitiamo ad unirvi a noi in un corale appello al CESSATE IL FUOCO, cogliendo qualsiasi opportunità possa nascere nei vostri territori, creandone dove non ce ne fossero. Preghiamo perché le menti dei potenti vengano illuminate, ma facciamo la nostra parte, perché anche la persona più piccola può cambiare il destino del mondo. Impegniamoci tutti insieme perché nei nostri calendari venga segnata un’altra data, quella dello scoppio della pace.

“Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace”.

Buona Strada costruttori di pace!

Ilaria Perduca e Antonio De Luca

Incaricati nazionali al Settore Giustizia, pace e nonviolenza

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