Artigiani di pace… in cammino

Nel fine settimana del 27 e 28 gennaio gli Incaricati nazionali al Settore Giustizia, pace e nonviolenza (GPN) Ilaria Perduca e Antonio De Luca insieme ad Alessandra Cetro Incaricata GPN dell’Emilia Romagna e Antonello Praticò Incaricato GPN della Calabria, hanno incontrato e lavorato con le Branche a Sacrofano (RM) in occasione dell’Incontro Incaricati nazionali e regionali per una proposta della tematica dell’Educare alla Pace, il documento “Artigiani di pace….in cammino”. La tentazione di accantonare i sogni, di metterli da parte, aspettando che arrivino tempi migliori quando appare particolarmente difficile realizzarli, può essere forte in questi tempi di guerre sempre più vicine a noi.

La voce di chi difende le ragioni della guerra tende a sovrastare le voci di pace, prima fra tutte quella di Papa Francesco, che ricorda non solo la promessa all’uomo che ha accompagnato la venuta di Cristo, ma anche la constatazione che la Chiesa ha fatto, fin dall’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, che la guerra è una follia.

Proprio per la durezza del momento storico, proprio per il rischio che la violenza nelle relazioni tra persone e nazioni appaia ineluttabile, è il momento di ricordare il sogno di B.-P. di attivare, grazie al Movimento Scout, un processo di affratellamento che abbracci il mondo intero.

Il percorso stesso della Route nazionale per Comunità Capi – che in questo momento impegna a mettere a fuoco ciò che nelle vite genera felicità –  richiama alla vocazione di lottare per la felicità altrui, vincendo l’indifferenza verso chi in questo momento muore e soffre di più, a causa delle armi e dell’ingiustizia.

È qualcosa che tocca da vicino come cittadine e cittadini prima ancora che come capi scout, chiamati a vivere il momento storico non da spettatori, ma da protagonisti che sanno fare scelte scomode, come quelle delle Aquile Randagie, per obbedire alla vocazione di persone che, pur con umiltà, non restano ad aspettare che qualcun altro sia pronto e vogliono lasciare una piccola traccia per il bene comune.

Chiamati quindi a mettere a frutto la capacità generativa dell’esperienza scout, quella che fa crescere nelle ragazze e nei ragazzi la fiducia nel bene e i capi insieme a loro, avendo la volontà che questi percorsi non siano solo “belle esperienze”, ma che generino quella novità capace di cambiare la storia delle comunità in cui si è immersi, non solo quelle dei gruppi, ma anche delle comunità più grandi, come le città di appartenenza e le nazioni, che hanno bisogno di esempi e di testimoni.

Per questo è necessario credere che nella vita scout la pace sia un orizzonte da avere sempre presente e da indicare alle ragazze e ai ragazzi con cui si cammina, così come si fa quando lungo la strada ci si ferma a guardare la meta che si vuole raggiungere.

Da qui nasce l’esigenza di dare più concretezza a questo strumento che parte dal sogno di B.-P. e mira a tradurre ancora più concretamente “Artigiani di Pace” e i preziosi documenti che l’Agesci ha in questi anni espresso sulla pace.

Il metodo scout ha in sé un grande anelito alla pace ed è fortemente improntato alla nonviolenza – a partire dall’ask the boy, dal considerare ogni bambino e bambina, ogni ragazzo e ragazza capace di essere protagonista della sua autoeducazione, degno di stima e di fiducia. È nello stile evangelico della nonviolenza anche la certezza che in ogni persona – e in ogni situazione – sia presente almeno un 5% di buono, da valorizzare e far crescere.

E’ utile valorizzare tali intuizioni pedagogiche e fare un focus sugli strumenti del metodo che con più efficacia educano alla pace e alla nonviolenza, per poterli vivere con maggiore consapevolezza. Dopo un inquadramento teorico che illustra le tre dimensioni dell’educazione alla pace indicate dal WOSM (dimensione politica, personale/interpersonale/interculturale e del rapporto con il Creato) e accostate ai passi relativi del Regolamento metodologico, nel documento si potrà trovare un approfondimento specifico per ciascuna Branca.

Ogni Branca avrà una scheda con espresso il SOGNO per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, le EMERGENZE EDUCATIVE, i BISOGNI ed alcune CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI per poter rileggere gli strumenti del metodo e le occasioni educative. Si potrà trovare anche una sezione intitolata ΙΧΘΥΣ – Iesus Cristos Theou Yios, Sother, ᾿Ιησοὸς Χριστὸς Θεοῦ υἱὸς Σωτήρ, Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore – in cui la Pattuglia ha voluto indicare alcune piste di lavoro legate alle Scritture e alla figura di San Francesco e una sezione ESPERIENZE CONCRETE, intese non come buone prassi da seguire e replicare ma per dare piste di lavoro nella concretezza, dicendo che questa strada è possibile, praticabile.

Poi questi spunti saranno declinati in base alle esigenze e alle particolari caratteristiche dei vari territori, affinché possano contribuire più efficacemente a “cambiare noi per cambiare il mondo”.

Ilaria, Antonio e la Pattuglia nazionale

Artigiani di pace: è il documento approvato al Consiglio generale 2022 che ribadisce il nostro impegno nella realizzazione di un mondo più giusto per tutti. Il testo esprime il lavoro della commissione CG-13 “Educare oggi per costruire la pace”.ace

                                                                                                                                                              

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