Giorno della Memoria

Vogliamo che gli uomini della prossima generazione si considerino fratelli.B.-P.

“Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà.È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo.Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione.Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.” Anna Frank – Diario

Carissimi,dedichiamo questa prima newsletter del 2012 al Giorno della Memoria e lo vogliamo fare con queste parole di B.-P. e di Anna Frank.Entrambi hanno vissuto i conflitti che hanno devastato il secolo scorso. B.-P. da “spettatore”, la giovane Anna Frank da vittima, ma entrambi hanno sempre conservato la speranza e la fiducia nell’umanità e il sogno di un futuro di pace e di fratellanza. Sta a noi, che in qualche modo abbiamo raccolto il testimone da B.-P., far sì che quel suo sogno possa un giorno avverarsi.Lo spirito di fratellanza internazionale acquista ancora maggior significato se ripensiamo ai drammi del ventesimo secolo ed in particolare alla follia nazista e fascista che hanno portato alle leggi razziali e ai lager dove milioni di ebrei, rom, sinti, slavi, omosessuali, sofferenti psichici e dissidenti politici sono stati incarcerati, fatti morire di stenti e di malattie, torturati e uccisi.Oggi, 27 gennaio, nel sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, celebriamo per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria. Una data che viene ricordata in molti Paesi europei, divenuta importante e molto sentita. Il tentativo di annientamento degli ebrei e delle altre categorie, ispirato alla presunta supremazia di uomini su altri uomini e che portò l’Europa e il mondo a un’immane catastrofe, è infatti una parte della nostra storia collettiva e scuote le coscienze, spingendo le persone a chiedersi come possa essere potuto accadere.Rileggere i drammi del passato non deve però portare a odi, rancori o vendette, ma dev’essere occasione per riflettere assieme, rileggere la storia, mettere in luce le sofferenze che i conflitti generano da entrambe le parti e individuare le basi per un futuro di convivenza e rispetto reciproco.Dall’orrore per quanto avvenuto durante la Seconda guerra mondiale è nata un’Europa incentrata sui valori del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona. E proprio la Shoah ha ispirato la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, promulgata dall’ONU nel 1948, il cui primo articolo, “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali, in dignità e diritti”, ne è il significativo fondamento.Il dramma dei campi di concentramento non ha interessato solo i territori del Nord Europa. Anche In Italia ne furono creati molti e a Trieste ci fu l’unico campo di concentramento nazista sul territorio italiano, la Risiera di San Sabba.

Vi segnaliamo i siti di alcune associazioni che si occupano di queste tematiche:

Chiudiamo quest’ampia sezione della newsletter ricordando che nel 2012 ricorre il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di Primo Levi, lo scrittore torinese che, con le sue testimonianze, ha contribuito a descrivere e decifrare la barbarie dei campi di sterminio. I suoi libri sono uno degli strumenti di conoscenza di maggior valore.“Se capire è impossibile, conoscere è necessario”, ha scritto.

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